Un segno nella città

UN SEGNO NELLA CITTÀ

Mostra e Tavola Rotonda a cura del Liceo Artistico “A. Modigliani” di Giussano
e del Circolo Culturale “Don Rinaldo Beretta” di Robbiano




La città di Giussano annovera, tra le personalità di rilievo che ne hanno attraversato la storia, quella di don Rinaldo Beretta, sacerdote e storico, i cui scritti sulla Brianza mantengono un valore esemplare per il metodo rigoroso di indagine sulle fonti e per la narrazione stilisticamente apprezzabile.

Al Beretta sono state intitolate, nel tempo, la Biblioteca Civica di Giussano e la Scuola Primaria di Robbiano, oltre a una via della città, nei pressi del Cimitero Nuovo di Robbiano; due opere d’arte, che ne hanno – per così dire – tramandato l’iconografia (un bassorilievo in bronzo del 1988 di Santo Caslini e un bassorilievo in terracotta del 1998 di Alberto Ceppi), si trovano proprio nei suddetti istituti.

L’Amministrazione Comunale e il Circolo Culturale “Don Rinaldo Beretta” hanno inoltre promosso mostre e convegni, nonché pubblicazioni per valorizzare l’opera del prelato: un lavoro fondamentale, che ha visto la partecipazione del Liceo Artistico “Modigliani”, è consistito nella pubblicazione (anche attraverso il portale internet del Circolo: clicca qui), dell’Opera Omnia dello studioso. Nel solco di quanto già fatto, è maturata ora l’idea di allargare ulteriormente, specie alle nuove generazioni, la conoscenza della figura di don Rinaldo, attraverso la realizzazione di un monumento, di pregio artistico e di rilievo dimensionale, da collocarsi in uno spazio esterno della città.

La finalità del monumento è quella di rappresentare non solo l’uomo, ma le diverse dimensioni della sua opera, in una forma artistica che permetta di rendere visibili, accanto alla sua figura, l’opera di storico della Brianza, quella di sacerdote – guida e testimone nella comunità giussanese per 78 anni – e l’opera sociale promossa. Tale visibilità dovrà essere compatibile con il carattere proprio della persona, per natura modesta e schiva, refrattaria ad ogni esagerazione in manifestazioni esteriori, frugale nelle abitudini e la cui mentalità era tesa a valorizzare l’essenzialità dei contenuti della fede e dell’azione culturale.

Il 10 marzo sarà la prima occasione di presentazione pubblica di quanto elaborato in termini di analisi, di progettazione, di elaborazione grafica e di realizzazione di modelli: un seminario di scambio e confronto ed una mostra. Il desiderio è quello di coinvolgere cittadini, associazioni e istituzioni, per condividere i risultati raggiunti, raccogliere ulteriori idee e stimoli ed al tempo stesso verificare un possibile percorso di operatività (il corsivo è di F. Galbiati, Presidente del Circolo).


La mostra, sviluppata nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, si articola intorno a tre nuclei essenziali: una sezione architettonica (classe 5^E Architettura, prof. N. Mariani), con l’esposizione delle varie ipotesi progettuali concernenti la riqualificazione urbana dell’area individuata per ospitare il monumento a don Beretta e il relativo spazio verde; una sezione plastica (classe 5^A Figurativo, prof.ssa L. Zito), con la mostra di sculture, bozzetti e disegni elaborati in vista della realizzazione del monumento; infine una sezione storica (classe 4^F Design, prof. R. Caracciolo), con un profilo di don Rinaldo, uno studio sull’evoluzione urbanistica dell’area interessata e un’analisi della preesistenza monumentale costituita da una colonna cimiteriale del 1606. La classe 5^G Grafica, con la prof.ssa A. Talamini, ha curato il logo della mostra e la realizzazione di invito e locandina.


Scarica l’invito alla mostra

Scarica la lettera-invito del Circolo Culturale

Scarica un articolo sulla mostra (Giornale di Giussano)


Don Rinaldo Beretta nel 1958 (60° di ordinazione sacerdotale)


Pianta del centro di Robbiano

Viene indicata la posizione dei tre cimiteri che si sono succeduti nel tempo
(ante 1606, 1784, 1950)


La “crocetta di San Carlo” nel sito del cimitero antico

Voluta dal cardinale Federico Borromeo nel 1606, secondo una tradizione
inaugurata da san Carlo nel 1576, venne restaurata nel 1837


Il centro di Robbiano ai primi del ‘900

In primo piano l’ex-campo santo con la colonna cimiteriale;
sul fondo la vecchia facciata della chiesa parrocchiale


Il centro di Robbiano intorno al 1930

In basso a destra l’ex-campo santo recintato e la “crocetta di San Carlo”;
sul fondo la vecchia facciata della chiesa parrocchiale e l’oratorio di Santa Filomena


La colonna del 1606 e l’ex-campo santo recintato in una foto del 1948

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